Questo sito utilizza cookies tecnici (necessari) e analitici.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookies.

Liliana di Palma

Liliana di Palma Soccaras nacque  il 6 giugno 1923 in Costa Rica. Figlia di un immigrato italiano, Antonio di Palma, e di un’immigrata spagnola-cubana, Herminia Soccaras, spese la sua vita cercando di aiutare gli ultimi, i poveri, e contro le ingiustizie, attraverso il suo lavoro di maestra.

Visse durante il periodo della Guerra Fredda la dura contrapposizione tra il blocco occidentale e il blocco comunista di quei anni, parteggiando per quest’ultimi. Nonostante l’epoca non favorisse la scolarizzazione delle donne, fini’ la scuola primaria per poi diventare maestra. Durante questo percorso fu fortemente influenzata da una figura di primo rilievo della storia politica e di genere del Costa Rica, Carmen Lyria, che la iniziò alla vocazione dell’insegnamento e all’attivismo politico comunista.

Dopo la Revolucion del ’48 in Costa Rica si inasprì la tensione e la repressione delle compagini politiche comuniste nel paese. Ma ciò non fermò Liliana che, forte delle sue convinzioni politiche e della sua vocazione all’insegnamento e all’educazione, durante gli anni ’50, ’60 e ’70 si impegno’ per la scolarizzazione delle popolazioni indigene costaricensi che fino ad allora rimanevano isolate dal resto della società. Inoltre, si spese molto in attivismo per il Partido Vanguardia Popular, dal quale nel 1981 ebbe un riconoscimento per i 35 anni di militanza, e per il giornale del partito.

Ebbe tre figli, ai quali insegnò il valore della scuola e dello studio tanto, che i due maschi si laurearono presso università straniere, uno in El Salvador e uno in Ungheria, mentre la femmina terminò gli studi secondari. Ha sempre cercato di valorizzare il ruolo fondamentale dell’istruzione nell’emancipazione sia femminile che per le popolazioni indigene, arrivando persino a lavorare anche con le popolazioni indigene panamensi.

Dopo gli anni ’70 il suo attivismo politico ando’ scemando anche a causa dei continui controlli e pressioni che stava subendo tutto il movimento comunista costaricense di quei anni. Effettuo’ due viaggi in Italia, verso le terre di origine del padre nella zona del napoletano, per stringere i legami con la terra natia della sua famiglia.

Morì a San Josè, Costa Rica, il 18 maggio 2011 all’età di 86 anni.